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Telefonino3 * Notizie Tariffe Cellulari # Tutto sul telefonino: tariffe, promo, tecnologie, wimax, cellulari, novità!Misteri Nascosti e 2012
Il blog sui misteri della scienza e sugli interrogativi sulle profezie per l'anno 2012. Visita anche il nostro blog TELEFONINO3.TKEcco l'inizio della «vita artificiale»: Costruita la prima cellula
C'è un po' di Neanderthal in tutti noi
In ogni uomo moderno si nasconde un Neanderthal. Geneticamente parlando: a differenza di quanto creduto finora, l'Homo neandertalensis (scomparso 30 mila anni fa) e l'Homo sapiens (da cui ha origine l'uomo moderno) si sono incontrati ed accoppiati, probabilmente nella regione della Mezzaluna Fertile (Medio Oriente), tra i 100.000 ed i 50.000 anni fa.
Lo afferma una ricerca del Max Planck Institute (di Lispia, in Germania) dell'University of California (di Santa Cruz, USA) ed dei National Institutes of Health (NIH), diretta da Svante Paabo e pubblicata su "Science".
La squadra di Paabo ha inizialmente ricostruito il genoma del Neandertal tramite analisi di reperti fossili: 3 donne rinvenute in Croazia (nella grotta i Vindija) ed altri resti trovati in Russia ed in Spagna, più gli "originali", rivenuti nel 1856 nella valle tedesca di Neander (da qui il nome).
Durante tale operazione, gli esperti hanno ripulito i frammenti ossei dalle varie contaminazioni (batteri in primis), per poi utilizzare tecniche di sequenziamento.
Successivamente, tale DNA è stato messo a confronto con quello di 5 umani moderni: un francese, un cinese, un abitante della Papua Nuova Guinea, uno dell'Africa del Sud e un altro dell'Africa occidentale.
In questo modo, gli studiosi hanno accertato come il contatto tra due specie sia avvenuto, lasciando tracce arrivate fino a noi.
Spiega infatti Svante Paabo: "L'ibridazione fra Neandertal e Sapiens c'è stata ed è avvenuta dopo la loro fuoriuscita dall'Africa, dove sono nati da un progenitore comune. L'uomo moderno, europeo, asiatico o melanesiano condivide con l'uomo di Neandertal fra l'uno e il quattro per cento del suo patrimonio genetico. Nel DNA degli africani, invece, non c'è traccia di quello dell'ominide estinto".
L'affare Neandertal era già stato discusso nella conferenza annuale dell'American Association for Advancement of Science a Chicago. Nell'occasione, gli studiosi avevano azzardato una sua descrizione, sulla base dei reperti ossei e dei risultati preliminari del DNA. Il (presunto) identikit è quello di un ominide, non molto alto (circa 1,60 m) e dallo spiccato progratismo ma di stazione eretta e con muscolatura robusta, con pelle chiara e capelli rossi. A livello genetico, aveva i geni del linguaggio e dell'intolleranza al latte.
Ma, identikit potenziali a parte, il lavoro di Paabo e colleghi (che ha finora coperto il 60% del DNA in questione) permette di comprendere meglio sia quanto l'uomo moderno abbia in comune con il suo lontano antenato, sia cosa abbia di "esclusivo".
E' stato infatti individuato una serie di geni che il Neandertal non aveva e che si trovano nel DNA attuale:geni che hanno fornito vantaggi in termini evolutivi e riguardano, in particolare, le funzioni cognitive, il metabolismo energetico, lo sviluppo del cranio, della clavicola e delle costole, la capacità di guarire dalle ferite.
E, se presenti in forme degenerate, causano malattie come autismo e schizofrenia.
Tuttavia, le scoperte non sono finite: "Siamo solo all'inizio: il genoma di Neandertal è una miniera di informazioni".
fonte: newsfood
Una canzone per riflettere
mi interessa
mi interessa
mi interessa
mi interessa
mi interessa
ci sono stanze piene di pagine
coperte già da cento strati di polvere
se solo si trovasse il modo di leggerle
chissà a quante domande potremmo rispondere
e poi...
ci sono sette strade che dormono
coperte già da mille strati di cenere
se si trovasse il tempo di ripercorrerle
chissà quante scoperte avremmo da compiere
e noi...
restiamo qui, così, come se già
non ci servisse più la storia
non ci volesse più memoria
come se il mondo fosse soltanto materia
restiamo qui, così se è questo che vuoi
senza vedere mail oltre quel poco che hai
accontentandoti sempre di quel poco che sai
soltanto di quel poco che sai
mi interessa... non sfottermi
mi interessa... non sfottermi
mi interessa
mi interessa
se ci vedesse il figlio di atlantide
vedrebbe case grandi e piccole anime
ci troverebbe stretti in piccole formule
lontani dal bisogno di liberarcene
e poi...
se ritornasse l'uomo di neanderthal
magari impazzirebbe davanti a una simmenthal
magari ammirerebbe i miei fiori di plastica
ma se mi domandasse davvero il senso che ha
io sarei qui, così, come se già
non ci servisse più la storia
non ci volesse più memoria
come se il mondo fosse solo materia
mi interessa... non sfottermi
mi interessa... non sfottermi
mi interessa
mi interessa
ancora... ancora... ancora... e ancora...
ancora... e ancora...
mi interessa...
mi interessa...
mi interessa...
mi interessa...
mi interessa...
mi interessa...
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TARQUINIA, E' MISTERO: COMPAIONO CERCHI NEL GRANO
India, Santone non mangia e non beve da 70 anni
A digiuno da 70 anni: gli esperti studiano l'asceta-record
Jani ha 82 anni e sostiene di nutrirsi solo di «energia» dalla meditazione, grazie allo yoga. Ora i medici indiani lo studiano per capire come possa essere perfettamente in salute
Il canale televisivo Cnn-Ibn lo ha mostrato seduto sul letto nella classica posizione del loto, con una tunica rossa e un grosso anello d'oro al naso. Jani sostiene di non avere mai fame o sete, di non andare mai in bagno e di nutrirsi con le «energie» provenienti dalla meditazione e da un'antica pratica yoga. L'esperimento-studio è stato organizzato da un centro medico del ministero della Difesa con l'obiettivo di capire come sia possibile per un essere umano vivere senza alcuna alimentazione. «Se riusciamo a comprendere il fenomeno, possiamo studiare delle tecniche per aiutare le persone a resistere a fame e sete» ha spiegato il direttore del Defence Institute of Physiologist and Allied Science (Dipas), aggiungendo che la tecnica potrebbe essere utile a militari e anche astronauti in missioni spaziali.
Gli scienziati della Difesa, insieme ad alcuni esperti della Nasa, avevano già cercato una spiegazione scientifica nel 2003 quando Jani fu esaminato per una decina di giorni, sempre in una camera di ospedale controllata 24 ore su 24. I medici furono sorpresi dalle capacità dello yoghi di controllare a proprio piacimento il livello delle urine. Secondo il neurologo Sudhir Shah, che ha già studiato diversi casi di digiuno prolungato tra i santoni indiani, sembra che l'ultraottantenne «sia capace di produrre urina nella sua vescica e poi, a suo piacimento, rimandarla in circolo».
Il test durerà ancora una settimana. I medici sono sorpresi di come l'asceta, nonostante la magrezza, si trovi in ottime condizioni di salute e abbia «il cervello di un venticinquenne». Originario di un povero villaggio del Gujarat, Jani dice di aver ottenuto i suoi poteri dalla dea indù Durga. Tra la popolazione locale è considerato un «santo» e chiamato rispettosamente «mataji». Secondo gli esperti di yoga e filosofie orientali, c'è una tecnica nota come «breatarianismo» che consiste nell'assorbire tutte le sostanze vitali di cui ha bisogno un essere umano dalle «energie» dell'universo. Il digiuno è visto come un dominio della mente sul corpo.
Tuttavia ci sono molti scettici, e non solo negli ambienti medico-scientifici. Il caso di Jani è stato denunciato come una bufala dall'Indian Rationalist Association, famosa per smascherare falsi guru e santoni. «È sconvolgente che il governo e anche i medici si siano mostrati così ingenui da credere che un uomo possa vivere così a lungo senza bere e mangiare» aveva scritto il presidente Sanal Edamaruku in una lettera al ministero della Difesa.
Cuicuilco: la piramide senza età
Perché gli archeologi prima di assorbire il fascino e ricostruire la storia del monumento se la devono vedere con i revisionisti che su questa piramide hanno sollevato dubbi che si fanno mistero. Il punto è questo: secondo l’archeologia ufficiale la costruzione dell’imponente edificio risale al 600 a.C., ma i cosiddetti revisionisti forti di osservazioni e studi – con l’avallo di fior di geologi- spostano questa data indietro di almeno ottomila anni.
Perché? Perché uno dei riferimenti temporali incontestati in quella zona è rappresentato dall’eruzione del vulcano Ajusco, avvenuta ottomila anni fa. E - qui viene il bello - una parte della piramide è ancora inglobata nel magma allora fuoriuscito. Il che sarebbe illogico se la piramide fosse stata costruita migliaia di anni dopo quell’eruzione, come sostiene l'archeologia tradizionale. Ma è anche il motivo per cui gli stessi archeologi sostengono (non senza qualche forzatura) una tesi piuttosto deboluccia: ovvero che quell’eruzione, datata dai geologi in maniera scientifica, avvenne invece fra il 500 e il 200 a.C.
Una diatriba di non poco conto visto che se il monumento risalisse veramente a otto/diecimia anni fa, sarebbe contemporaneo dell'uomo di Tepexpan, il piùantico esemplare umano mai ritrovato nell'America centrale e sicuramente nonin grado di edificare una simile costruzione...
Ad alimentare poi un mistero che spesso sovrappone le proprie impronte a quelle della leggenda ci sono anche i ragguagli del medico spagnolo Hernandezche all’epoca della "conquista" visitò la piramide scrivendo poi dettagliatiresoconti al sovrano Filippo II: raccontando di aver trovato i resti di enormianimali nei pressi del monumento (forse ossa di Toxodonte, un grande dinosauro) e di uomini alti più di cinque metri. Relazioni veritiere oppure influenzate dalla comunque inquietante tradizione locale che narra che la piramide venne costruita da giganti?
E, tanto per mettere un’altra bisteccona al fuoco, ci sarà qualche nesso fra il mistero di Cuicuilco e le leggende che prima della scoperta dell’America giravano nel Vecchio Continente a proposito della fonte dell’elisir di lunga vita? Fonte che proprio Cristoforo Colombo (secondo alcune interessanti teorie fu questo il vero scopo dei suoi viaggi) ritenne di poter trovare proprio in quelle zone?
fonte: qui
Hawking: "Fate attenzione agli alieni"
Hawking: «Gli alieni? Esistono,
ma sarebbe molto meglio evitarli»
L'astrofisico britannico: «Il contatto con la vita extraterrestre potrebbe essere disastroso»
MILANO - Gli alieni? Certo che esistono, è quasi sicuro. Parola di Stephen Hawking, l'astrofisico britannico famoso per le sue tesi spesso anticonformiste. Lo scienziato però avverte: l'umanità non deve in nessun caso entrare in contatto con loro - ciò potrebbe essere devastante. La star della fisica presenta in un nuovo documentario tv i suoi pensieri sull'universo e le forme di vita extraterrestri.
RAZIONALE - In un universo con cento miliardi di galassie, ciascuna contenente centinaia di milioni di stelle, è improbabile che la Terra sia l'unico luogo dove si sia evoluta la vita. È ciò che sostiene Stephen Hawking, 68 anni, matematico e fisico con un quoziente intellettivo di 160, fino all'anno scorso titolare a Cambridge della cattedra lucasiana di Matematica e Fisica, carica ricoperta anche da Isaac Newton. Hawking, che soffre di atrofia muscolare progressiva - costretto a vivere su una sedia a rotelle e a comunicare con un sintetizzatore vocale - è uno dei cosmologi più noti. Ebbene, da ricercatore qual è ha spiegato che «per il mio cervello matematico i numeri da soli fanno pensare che è perfettamente razionale l'esistenza di alieni», riporta il Sunday Times. Le teorie del ricercatore verranno presentate in una serie di documentari che dai prossimi giorni andranno in onda sull'emittente britannica Discovery Channel.
RISORSE DELLA TERRA - La vita extraterrestre, spiega lo studioso, è concepibile nei modi come la conosciamo - dal microbo al bipede intelligente. Le forme più probabili di vita potrebbero essere microrganismi e animali semplici; in fin dei conti, queste specie avrebbero dominato anche la Terra per milioni di anni. Ciò nonostante, Hawking mette in guardia l'umanità dal possibile incontro con forme di vita intelligente: «Il contatto con la vita aliena potrebbe essere disastroso per la razza umana». Il motivo? Gli alieni potrebbero tentare di sfruttare la nostra Terra per le sue risorse, per poi proseguire. Lo scienziato paragona tale situazione con la quella della scoperta dell'America nel 1492: «Quando Colombo sbarcò in America, le cose non sono più andate così bene per gli indigeni». Hawking ha in mente degli alieni-nomadi che, dopo aver esaurito tutte le risorse del proprio pianeta, vanno a caccia attraverso le galassie di altri pianeti da sfruttare. Oltretutto, immagina l'esperto: «Questi esseri potrebbero sottomettere e colonizzare i pianeti a bordo di navi giganti». E sottolinea: «Basta guardare a noi stessi per vedere come potrebbe svilupparsi la vita intelligente in qualcosa che non vorremmo incontrare».
PRUDENZA - Già in precedenza l'astrofisico aveva messo in guardia dagli incontri ravvicinati con gli altri inquilini dello spazio. «Se mai vi dovesse capitare di incontrare un alieno, state attenti: potreste essere contagiati da un virus contro il quale non possedete alcun anticorpo», aveva sostenuto Hawking in occasione delle celebrazioni per il cinquantesimo della Nasa.
Vulcano Marsili: più pericoloso di Vesuvio e Campi Flegrei?
“E la terra tremò” (Mt 27, 51)
Mai, mai scorderai
l'attimo, la terra che tremò.
E gli avvoltoi sulle case sopra la città, senza pietà.
Chi mai spezzerà le nostre catene?
Chi da quest'incubo nero ci risveglierà, chi mai potrà?
INDIA, Mistero nel villaggio: "220 COPPIE DI GEMELLI"
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